domenica 11 settembre 2011

Rientro: Maurice Sendak



Ciauuuu !! Quanto tempo eh ? Ma che volete, se il demonietto dorme non c'è verso di svegliarlo ... Stavolta però, il pretesto per ignorarlo è un delizioso album che mio padre ha trovato su un mercatino al mirabolante prezzo di euro 1,00 !! e che mi ha regalato (comperarsi i libri è un piacere, riceverli in regalo è anche meglio !)
Il titolo italiano è "Luca, la luna e il latte" (nell'immagine, la copertina dell'edizione originale americana); l'autore, nonché illustratore, fu uno dei più geniali che l'America abbia prodotto: Maurice Sendak. In Italia come al solito, la maggior parte dei suoi libri è sconosciuta, si trova solo "Nel paese dei mostri selvaggi" edizioni Babalibri (da cui fu tratto qualche anno fa un risibile film), e "Storie di Orsacchiotto", illustrazioni per il testo di Else Holmelund Minarik, edizioni Bur, di più difficile reperibilità ... Eppure quest'uomo, bello e affascinante oltre che geniale, ha prodotto una quantità di disegni che possono a buon diritto definirsi opere d'arte, e il suo stile era quello tipico americano: il Realismo fantastico, mutuato attraverso l'opera di altri meravigliosi americani come Norman Rockwell o Maxfield Parrish ... Parlando del suo film "La Bella e la Bestia", Jean Cocteau afferma che il fantastico, il meraviglioso, non hanno bisogno d'effetti speciali per esser concepiti e visualizzati, ma d'un realismo ancor più accenturato seppure inverosimile; chi di voi avrà la fortuna di procurarsi questo album, capirà al volo cosa significa, e avrà inoltre la possibilità di godere (la Emme Edizioni utilizzava buona carta e buoni fotoliti), della maestria tecnica, pittorica e coloristica, d'un maestro del libro per ragazzi.

giovedì 2 giugno 2011

Vladimir Lebedev
















Proseguiamo un pò coi figurinai ? ... Uhmm, penso che l'ordine alfabetico andrà un pò a farsi benedire ... Ho acquistato un bellissimo cartonato dalle "Edition MeMo" che raccoglie le anastatiche di quattro albums per bambini editi in Russia negli anni '20 ad opera di Samuel Marshak, scrittore e poeta, e Vladimir Lebedev, pittore e illustratore (gli originali, in litografia, sono ormai quasi impossibili da trovare ... e da pagare !!).
Fu una svolta nel campo dell'editoria per l'infanzia, tarpata purtroppo dall'appiattimento stalinista: i testi in rima, sono ricchi di assonanze verbali per facilitarne la comprensione, la grafica riprende le linee semplici dell'illustrazione popolare filtrate attraverso l'avanguardia, allora ancora viva; forme elementari, quadrato, cerchio, ellisse, stesure a tinte piatte, con audaci accostamenti cromatici ottenuti mediante la tecnica raffinata del pochoir ... Incredibile come negli stessi anni in Italia, si stesse tentando qualcosa di simile: guardando certe tavole di Angoletta o Pompei i raffronti sono molteplici (e comune, purtroppo, fu anche il loro destino). Ma in Russia, ciò faceva parte d'un contesto più ampio, che toccava ogni aspetto della cultura: così, l'uomo-palla che divora gelati della filastrocca di Marshak, è reso da Lebedev simile ai pupazzetti delle riviste satiriche o dei giornali murali, e il suo abbigliamento ricorda un costume per il teatro futurista o costruttivista. E', come cita giustamente l'introduzione d'un fondamentale libro di Angelo Maria Ripellino, Il trucco e l'anima: "Una prodigiosa civiltà distrutta e ormai leggendaria" ... ... che cominciamo a conoscere, in Europa, dopo quasi un secolo ! ...
(Fnac francese, in Italia non si trova, il titolo completo è "Quand la poesie jonglait avec l'image, quatre livres de Samuel Marchak et Vladimir Lebedev", euro 39; nelle immagini: illustrazione di Lebedev per "Il gelato", pupazzetti per un giornale murale della ROSTA, bozzetto di costume di Tatiana Bruni per "Il bullone" di Shostakovich)

martedì 24 maggio 2011

Angoletta




Dopo Luzzati, probabilmente uno dei maggiori illustratori contemporanei, malgrado la scomparsa, dedichiamo qualche riga ad altri "figurinai" di cui gli anni, la guerra e il fotoshop hanno sbiadito il ricordo. Chi come me è un appassionato di libri illustrati, sa quant'è gratificante imbattersi in un volume figurato di Bernardini o Pompei ... Torino offre qualche chicca in proposito: qui si trova una delle librerie più qualificate nel genere: Little Nemo; abbiamo il Museo della Scuola e la Fondazione Colonnetti, qui vive e lavora uno degli studiosi più eminenti in questo campo: Santo Alligo.
Se vogliamo dare un ordine alfabetico, il primo nome illustre è quello di Bruno Angoletta: nato a Belluno nel 1889, scomparso a Milano nel 1954, il suo nome è legato al personaggio di Marmittone, creato insieme a numerosi altri per il Corriere dei Piccoli, ed il cui caratteristico berretto ha coniato un neologismo. Ma Angoletta è stato soprattutto un geniale figurinaio, la cui fantasia, come quella degli artisti a lui contemporanei, fu purtroppo tarpata dal fascismo: eminentemente decò nelle prime prove editoriali a cavallo fra le due guerre, il suo segno si fà via via più geometrico e arrotondato, conservando tratti avanguardistici sino ad un parziale appiattimento imposto dall'estetica di regime. Collaboratore di numerose riviste, la sua prova più alta in questo campo è una piccolo giornale per bambini: "Giro giro tondo" realizzato negli anni '20 in collaborazione con Antonio Beltramelli, i cui superstiti fascicoli vengono oggi battuti sul mercato del libro d'antiquariato a prezzi esorbitanti; altrettanto rari i volumi di racconti e novelle da lui illustrati, soprattutto quelli più antichi, di cui fanno parte alcuni titoli della famosa "Bibliotechina della Lampada" realizzata da Mondadori, fenomeno unico nel suo genere che si spera un giorno veder riproposta, almeno in parte.
Per chi volesse saperne di più, è ancora in commercio il prezioso volume edito da Little Nemo: "Dalla A alla Ang, Bruno Angoletta professione illustratore", catalogo d'una mostra tenutasi alla Braidense di Milano nel 2001, di cui dà notizia il sito della Fondazione Mondadori, l'edizione economica costa sui 40 euro.

martedì 17 maggio 2011

In Extempore

Sento:
La sensazione è quella di camminare su una corda,
e non poter cadere.
... ... Signora mia ! pensavo fosse un bisonte, invece era una cassa di foulards ! ... ... ...

Leggo:
Albert Camus: Noces, suivi de l'été
Ritrovo la sua dolcezza virile in questi primi saggi, scritti e pubblicati in Algeria negli anni '30: profumo inebriante d'assenzio mischiato all'esuberanza della bouganvillée, le pareti bianche e rosa di città sfrante dal sole, come ossàri dimenticati tra le colline ... Chi volesse leggerselo in francese: fnac, libri in lingua, euro 6,80.

Ricevo:
Pizzino dalla Eleonora, a Torino in giugno: mi chiede d'intermediare col proprietario del vecchio appartamento in San Francesco da Paola; porterà Odette, Signora dalle Camelie, Locandiera, e una versione, dice, "spogliata" della Francesca da Rimini ...
S'è arrabbiata perché mi sono permesso, nella mia ultima lettera, di tracciare un parallelo tra il faraonismo di Teodora, Cleopatra e Francesca: quell'ignobile Sardou (parole sue) esclude qualsiasi paragone con l'opera del Santo, quanto a D'Annunzio "è al di sopra di ogni discussione" ! ...
Libera d'esprimersi; per quanto mi riguarda, Teodora a parte, lo Shakespeare di Boito mi convince pochissimo, e di D'Annunzio non riesco ancora a leggere due righe senza ridere ... M'ha risposto con una lettera di "fuoco" (è proprio il caso di dirlo) mandandomi graziosamente a quel paese, bah ...
Quando sarà qui le presterò Camus, così ridiverremo amanti, come dice scherzosamente lei ...

martedì 10 maggio 2011

Intervallo

C'è qualcuno tra voi abbastanza vecchio per ricordare i gloriosi "Intervalli" televisivi di trent'anni fà ? Quelle cartoline da tutt'Italia con sfondo musicale d'arpe stranamente ipnotico ? Ecco, propongo un'Intervallo ! ... In realtà non ho granché d'interessante da postare questa settimana, a parte il fatto che le mie vacanze sono "in forse", con mia enorme gioia, che convivo come posso con questi sbalzi di temperatura, e che sto seriamente meditando di ritirarmi in qualche eremitaggio a discutere coi camosci, causa una sempre più rilevante incomprensione coi miei cosidetti simili ... ... ecchedduecoglioni direte voi, avete ragione, che volete che vi dica ...
La Eleonora è un pò che non mi scrive, ma impegnata com'è fra prove (che lei non ama punto), tournées (che la stressano sempre più), e quel matto di D'Annunzio, penso sia un miracolo che riesca ancora a respirare ...
Sto leggendo alcuni libri interessanti acquistati su ebay o sulle bancarelle, magari poi ne cito qualcuno, in caso vi serva qualche améno spunto ...
Un mio collega mi faceva notare l'altro giorno, un articolo sulla prima casa editrice in italia di libri dedicati alle famiglie omogenitoriali, devo ancora documentarmi poi ne parliamo ... sempre che a qualcuno interessi ovviamente ... dice, ma non c'era l'Intervallo ?? ah si, giusto, allora: "Intervallo" ... ... plin plin e piri-plin (queste son le arpe) ...

martedì 3 maggio 2011

Charlie

Cerco uno spunto per il post di questa settimana, la cronaca me lo fornisce ipso-facto: cronaca nera ? cronaca rosa ? io direi cronaca comica !
Marito e moglie vanno a cena da un amico, portandosi dietro Charlie, il cane. Nel bel mezzo della cena, Charlie si presenta con un paio di mutande tra i denti, trafugate dalla camera da letto del padrone di casa; piccolo particolare: le mutande appartengono al marito della signora, che scopre così la relazione tra i due uomini e trascina il consorte in tribunale. Lì, non lotta per cospicui alimenti, per l'onore offeso, per la femminilità vilipesa ... lotta per la custodia di Charlie, evidentemente per lei più importante dell'indeciso marito, e del quale si occupa l'Aidaa (tribunale per gli animali).
Una scena simile (seppur con assenza di cani e ruoli invertiti, ooops, scusate il gioco di parole) appare nel bel film uscito di recente "I ragazzi stanno bene", protagoniste Annette Bening e la fulva Juliette Lewis, nei panni di due lesbiche alle prese con la crisi del settimo anno e coi problemi della maternità. Juliette Lewis ha l'abitudine di intasare docce e lavandini con le proprie chiome, e saranno quelle chiome che Annette Bening scoprirà sui cuscini di quel bonazzo di Mark Ruffalo, padre biologico dei ragazzi, che le ha invitate per una cena di riscoperta e riconciliazione.
Anche se, come diceva un mio collega, la cosa sà un pò troppo di burla giornalistica, è proprio il caso di dire, o di ripetere: non si conosce mai a fondo chi si ha accanto, nemmeno il proprio cane !!

martedì 26 aprile 2011

Emanuele Luzzati "Graffi sbagli ritagli"



Con Luzzati ho avuto un rapporto conflittuale fino a tutti gli anni '90. Pensavo si trattasse semplicemente di stizza, che spesso si prova nei confronti di geniali touche-à-tout ... Ma, ho scoperto, il motivo era un altro: non avevo, non mi davo, la possibilità di penetrare il suo mondo; apprezzare un artista come Luzzati, se ci si prende troppo sul serio, è impossibile.
E' stata dunque una scoperta recente, quando qualcosa in me è cambiato: mi sono scoperto un lato 'ludico', il gusto per la fiaba, il racconto, lo sberleffo, scoprendo la miglior qualità letteraria in un genere considerato minore, Trilussa, Capuana, i nonsense del Signor Bonaventura, la straordinaria leggerezza narrativa di Calvino ...
Con simile bagaglio, il mondo fantastico di Luzzati ti si spalanca davanti rivelando, come la grotta di Alì Babà, tesori nascosti.
Un "Apriti Sesamo" l'ho trovato l'altro giorno in Fnac: "Graffi sbagli ritagli", a cura di Cristina Taverna, Edizioni Nuages, che raccoglie acqueforti e acquetinte a partire dal 1982 sino al 2003 (io l'ho preso col 20% di sconto, consiglio gli interessati di affrettarsi perché sono poche copie capitate lì probabilmente per caso, il libro data del 2003): un Luzzati assai singolare, sorta di demonietto che scandaglia gli abissi del proprio sterminato oceano creativo, compiendovi audaci esperimenti. In un passo della presentazione appare Picasso, che Luzzati conobbe fortunosamente a Vallauris, dove il grande vecchio s'era ritirato ... e il paragone si fà spontaneo: in Luzzati, come in Picasso, c'era tutto (se il primo non si dedicò alla pittura da cavalletto fu solo a causa d'un percorso creativo e professionale che lo portò altrove). E tutto in questo album si ritrova: Pinocchio, Pulcinella, i personaggi delle fiabe, Re Regine Maghi, il mondo ebraico affettuosamente pacato e quello del Boccaccio maliziosamente vivace; e un grafismo particolare, forse più sorvegliato, più netto di quello che troviamo nei pastelli o nei gessetti, come se l'artista facesse, dei contorni rigidi dello zinco, una sorta di contenitore per i suoi scoppiettanti fuochi d'artificio: ecco quindi il segno più preciso, le ombre dense e quasi tridimensionali, persino il collage in sagoma entro i limiti del tratteggiato, tutto ciò beninteso senza diminuirne la forza espressiva; così, se il Luzzati scengrafo mi lascia ancora perplesso, l'illustratore, nel suoi molteplici aspetti, mi ha definitivamente conquistato !

martedì 19 aprile 2011

Cara Eleonora









Cara Eleonora,
Non puoi immaginare la mia gioia l'altro giorno, nel vedere i manifesti che ti annunciavano nella 'Signora dalle Camelie' e nella 'Moglie di Claudio' al Teatro Carignano. Ma non volevo disturbare Enrichetta con la richiesta di biglietti, e mi sono munito di sgabello e caffè caldo, immaginando di dover passare la notte davanti al teatro, per essere fra i primi ad accaparrarmi un posto all'apertura del botteghino ....
Aspettare l'apertura di un botteghino, di notte, in una piazza deserta, con altre cento anime, è un pò come attendere il passaggio d'una nave sulla banchina, o il treno in stazione; sensazioni note per te, immagino ....
Mi giravo continuamente a guardare il Parlamento, con la sua architettura sinuosa eppure severa, nera contro un cielo che non prometteva nulla di buono - strano, quando reciti a Torino fà sempre brutto - e il selciato lucido d'umidità ... immaginai di vederti passare su quel selciato a piccoli passi frettolosi, nelle vesti della povera Margherita al suo primo appuntamento col notaio ....
Ho chiacchierato tutta la notte con un'amabile signora di anni sessantacinque: - Non perdo una sua recita da vent'anni sa ?, mi ha confessato orgogliosa, e me la ricordo ancora, giovanissima, ai suoi esordi con la compagnia Rossi, proprio qui al vecchio Carignano, doveva essere il milleottocentoottantacinque, ottantasei ... Una ragazzetta pallida, magra, chiusa in sè stessa come un fiore in perenne ombra, senza lasciar immaginare ciò che sarebbe diventata .... Molti dubitavano, pensavano che il Rossi avesse preso una cantonata .... Ma io me ne accorsi subito, quando la vidi, in 'Fernanda', affrontare a viso duro la cerchia dei borghesi ipocriti, o denudarsi il petto davanti al marito geloso, nella 'Principessa di Bagdad', con un gesto audace eppure di estrema dignità ....La sua stessa, muta presenza sulla scena, provocava strani frèmiti in platea, e mai riuscii a spiegarmene la ragione ...
Ecco, cara Eleonora, volevo inviarti un augurio per le tue recite, e una gentile signora l'ha fatto al mio posto ....
Non tenterò neppur io di penetrare il tuo mistero, certe cose vanno tenute segrete .... M'abbandonerò alla beatitudine offerta dalla tua voce, a una parola pronunciata in un soffio, ad un impercettible mutar d'espressione .... e mi scuserai se non verrò a salutarti dopo lo spettacolo, farei violenza a te, a me stesso, a un'illusione creata con l'anima e col sangue ....
Ci vedremo, poi, con più calma, assieme ad Enrichetta, davanti ai dolciumi che ti piacciono tanto .... l'illusione sarà svanita, e potremo chiacchierare fra comuni mortali .... Con devozione e affetto, Marco. (Nelle immagini, Eleonora Duse nella "Signora dalle Camelie" e, ritratta da Sartorio, nella "Moglie di Claudio")

martedì 12 aprile 2011

Italo Calvino "Lezioni Americane"


L'ho letteralmente spolpato, lasciando solo l'osso ricoperto di evidenziature ... E come non dividere con altri una simile leccornìa ! Non farò torto a Calvino cercando di raccontarvi le sue lezioni, non ci riuscirei, e chi fosse interessato ad assaporare antipasto, primo, secondo, contorno, frutta, dolce e caffè, può trovare il tutto in libreria nei tascabili Mondadori, alla mòdica cifra di euro 8,50 ! E' un libro per chi ama i libri, per chi ama scrivere anche senza essere scrittore; è, come tutti i libri di Calvino, uno sguardo sul futuro: - Siamo nel 1985, scrive, quindici anni appena ci separano dall'inizio di un nuovo millenio (...) Il millenio che sta per chiudersi, è stato il millenio del libro, in quanto ha visto l'oggetto-libro prendere la forma che ci è familiare. (...) La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici ... Mi chiedo come reagirebbe Calvino, se fosse ancora vivo: quali sarebbero le sue considerazioni, o i suoi suggerimenti di fronte allo scempio culturale cui assistiamo, e che probabilmente ebbe inizio proprio allora, senza che nessuno, a parte pochi lungimiranti se ne accorgesse ... Ma qualche risposta in questo libro la si trova; e se non risposte, almeno considerazioni che per alcuni, interessati a un certo tipo di percorso, possono essere di conforto ... Ciò che proprio non mi conforta invece, è la perenne insipienza di case editrici che più sono importanti, meno qualità dimostrano ! : sempre di Calvino, la Mondadori Junior ha ripubblicato la bellissima selezione tratta dalle Fiabe Italiane: "L'Uccel Belverde e altre fiabe italiane", una vera indagine sul linguaggio che ha pochi confronti nella letteratura per ragazzi. Uscirono nel '72 nella collana Einaudi Ragazzi (insieme all'altra selezione: "Il Principe Granchio"), impreziosite dalle illustrazioni di Emanuele Luzzati, nel formato 17x24, non ideale ma comunque sufficiente ad apprezzarle ... ... Ora, domando e dico: perché riproporle in formato tascabile ?? Non s'apprezza più nulla così !! Consigliabili in ogni caso, ovviamente, e (ipotesi quanto mai ùtopica) da distribuire nelle scuole ! ...

sabato 9 aprile 2011

A te.

In te sono stato albume, uovo, pesce,
le ere sconfinate della terra ho attraversato nella tua placenta,
fuori di te sono contato a giorni.

In te sono passato da cellula a scheletro,
un milione di volte mi sono ingrandito
fuori di te l'accrescimento è stato immensamente meno.
Sono sgusciato dalla tua pienezza
senza lasciarti vuota
perché il vuoto l'ho portato con me.

Sono venuto nudo, mi hai coperto.
Così ho imparato nudità e pudore,
il latte e la sua assenza.

Mi hai messo in bocca tutte le parole,
a cucchiaini, tranne una.
Mamma.
Quella l'inventa il figlio,
sbattendo le due labbra
quella l'insegna il figlio.

Da te ho preso le voci del mio luogo,
le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri,
da te ho ascoltato il primo libro,
dietro la febbre della scarlattina.

Ti ho dato aiuto a vomitare,
a friggere le pizze,
a scrivere una lettera,
ad accendere un fuoco,
a finire le parole crociate.
Ti ho versato il vino ed ho macchiato la tavola.
Non ti ho messo un nipote sulle gambe,
non ti ho fatto bussare ad una prigione,
non ancora.

Da te ho imparato il lutto,
e l'ora di finirlo.

A tuo padre somiglio, a tuo fratello,
non sono stato un figlio.
Da te ho preso gli occhi chiari,
non il loro peso,
a te ho nascosto tutto.

Ho promesso di bruciare il tuo corpo,
di non darlo alla terra. Ti darò al fuoco,
fratello del vulcano che ci orienta il sonno
ti spargerò nell'aria dopo un acquazzone,
all'ora dell'arcobaleno
che ti faceva spalancare gli occhi.

Erri de Luca.

martedì 5 aprile 2011

Maledetta primavera !

E' arrivata ! ... ve ne siete accorti? Vi pare d'aver la testa in una bolla d'aria? Vi suda l'ombelico e fate i fumi dalle orecchie? Vi sentite le gambe di cera, le palpitazioni, e un umore che al confronto quello di Buster Keaton era giocondo? Niente paura, quella stronza di Madre Natura si sta prendendo la rivincita sull'inverno, a nostre spese ... E così, mentre fà fiorire peschi e ciliegi, spegne poco a poco quel residuo d'energia faticosamente strappato al gelo e alla neve, levandoci ogni volontà d'azione, paralizzando tatto, vista, udito, facoltà di parola, come il ragno paralizza la mosca prima di divorarla, in una parola: rendendoci completamente rincoglioniti !! A rimetterci, il lavoro: scene da panico in questi giorni al call center, coi clienti che, già abituati a contattarci appena scesi dal letto (e conseguentemente privi della capacità necessaria a formulare anche il più semplice predicato) non sanno neppure più distinguere il significato delle parole; a rimetterci la vita sociale (già grama, ora disperata !) e la vita personale (ehm, questa manco so cos'è ma lo dico così, per far figura ...) Che fare dunque? Quale antidoto assumere? (come volevasi dimostrare, ci sto mettendo una vita a buttar giù queste quattro pirlate, tra refusi e dislessìa) ... Antistaminici? Anticoagulanti? Ipoallergenici? Sulfamidici? Diuretici? Streptomicine?? ANTIDEPRESSIVI ???! O più semplicemente un letargo durevole e rigenerante, giusto finché la mattanza della fioritura non sia trascorsa ... Bah, come si dice: teniamoci sù ! ... Ieri, viaggiando e vagolando sul web mi sono imbattuto in questo blog: gonzoking.wordpress.com; vi dò solo il nome poichè trattasi di blog per "amanti del genere" (capitemi !!! estimatori di tette e culi, non è per voi !); m'ha tenuto allegro per mezz'ora con "pique" tipicamente francese, e i disegni sono uno spasso; chi volesse ... ... alla prossima !

martedì 29 marzo 2011

Dedichiamo una targa a Luisa Ferida ?


Non esistono anime più in pena di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida: ogni tanto qualcuno ne rievoca la storia, e giù una tempesta di polemiche che, più che di seria indagine, hanno sapore di morbosa curiosità ... Storia macabra, certo drammatica, vissuta incoscientemente in un periodo che di cosciente aveva ben poco (oooopss, avvertite anche voi un certo profumo d'attualità ??!! nooooo !!) : attori di grido nel cinema di regime, promisqui e cocainomani, fascisti dell'ultima ora, fucilati con l'accusa d'essere nientemeno che torturatori di partigiani, le loro verità rimarranno per sempre sepolte con ciò che resta di quelle giornate d'aprile ... Anni fa mi capitò tra le mani un volumetto di tale Romano Bracalini, che per primo rievocò fasti e nefasti della coppia; ma ebbi il sospetto che l'autore (ex partigiano caduto per sua sventura nelle mani della Gestapo) fosse un pò di parte ... Più recentemente ho avuto il coraggio di seguire in tv due puntate che Marco Tullio Giordana trasse da un libro di Italo Moscati, con Monica Bellucci, da fucilare come la Ferida, e Luca Zingaretti lievemente guitteggiante ... Ora, il consiglio di zona 8 di Milano, in maggioranza PDL, vorrebbe intitolare una targa all'attrice (sistemandola presumo nei pressi di via Poliziano dove fu uccisa); data la sua dubbia fama, l'opposizione contesta tale possibilità ... "La Stampa" del 20 marzo 2011 dedica al caso un'intera pagina, riportando le considerazioni di Giuliano Pisapia, candidato sindaco del centro-sinistra, del sindaco in carica Letizia Moratti, oltre alle proteste dell'Associazione Nazionale Partigiani ... Le proteste possono essere legittime, seppure vagamente remote; personalmente avrei passato sotto silenzio la proposta: ben altre, e ben più importanti oggi, sono le questioni da risolvere (e a cui dedicare pagine sui quotidiani !!) ... Quanto a Luisa Ferida, me la ricordo bellissima nel ruolo della selvaggia Tundra nella "Corona di Ferro" di Blasetti, colossal medieval-fascista; non so se sia in commercio il dvd, vi consiglierei di guardarlo come guardereste una mostra sul decò, io ve ne dò questa bella immagine, e così voglio ricordarla ... (Nell'immagine, Luisa Ferida nel film "Fedora" di Camillo Mastrocinque, 1940)

martedì 22 marzo 2011

Fiabe


Chiariamo subito: non esistono letture alte o basse, colte o incolte, per l'èlite o per il volgo, esistono solo letture buone o cattive .... mìììììì che filooosofo !! ma nuuu, non temete bambini, lunge da me impancarmi ! .... d'altra parte è la verità, esempio:
1) "Il malandrino la mise per forza nella carrozza: uno che stava a sedere davanti, la prese e la cacciò, per quanto lei si divincolasse e stridesse, a sedere di rimpetto a sé: un altro, mettendole un fazzoletto alla bocca, le chiuse il grido in gola."
2) "L'ancella, vigilante, gli prese la borsa e la portò alla sua padrona. Poi, di comune intesa, confidarono a quattro sgherri il giovine addormentato e lo fecero deporre fuori dalle porte, in un campo deserto."
Sono le immagini letterarie di due rapimenti: il primo è quello della Lucia manzoniana, il secondo quello di Cassandrino nei 'Tre talismani' di Guido Gozzano, ma chi direbbe che il primo si trova in un 'classico' e il secondo in una fiaba ?? Analizzate le frasi e scoprirete che non c'è nulla nell'una che non vi sia anche nell'altra: rigore, pulizia, senso del ritmo, in una parola un ottimo italiano, certo più descrittivo in Manzoni per via della struttura a romanzo, più conciso in Gozzano.
Come ogni altra lettura, anche le fiabe mal sopportano traduzioni e adattamenti, se non ad opera di scrittori e poeti con le maiuscole; in Italia disponiamo per fortuna di alcuni ottimi esempi ....
Tornerò ancora sulle fiabe poichè ho appunto terminato in questi giorni il bel volumetto della Fabbri che raccoglie le favole e le novelline gozzaniane (data 2005, io l'ho trovato alla Bussola nei remainders, penso sia l'unica via di ricerca, se v'interessa), insieme a 'Tirititùf !' di Capuana, trovato nell'edizione BUR del '73 su una bancarella, e sto cominciando le 'Lezioni americane' di Calvino, che sospetto abbia parecchi punti di contatto con questo argomento ....
Riguardo poi gli aspetti tematici di fiabe anche molto famose, desùnte dalla tradizione orale in vari paesi (a parte i significati ancestrali o freudiani) si potrebbe compilare un'enciclopedia ! Diciamo per cominciare, che sono un vero campionario di miserie, ben poco fanciullesco: violenza, morte, ricatti, inganni e tradimenti, bambini vessati o abbandonati, genitori depravati, patrigni e matrigne assai poco amabili, degni più delle pagine truculente di Carolina Invernizio che di candide vicende; e stupisce come, di tutto questo, i bambini abbiano una visione che non esiterei a definire singolare ! .... (Nell'immagine: copertina di Golia per la prima edizione de "La Principessa si sposa", Edizioni Treves, 1917)

venerdì 18 marzo 2011

Tetris in casa.

È quello che ti tocca fare quando hai la casa piccola e la passione per i libri. Lo spazio è sempre quello, ma gli amici di carta aumentano esponenzialmente... ad ogni San Paganino, fatti i conti per le spese necessarie, ormai da anni è tassativo il passaggio in libreria, e così il ritorno a casa, oltre a prevedere lunghe sedute di lettura, è anche una lunga ed elaborata partita a Tetris per capire dove far stare i nuovi acquisti.
Ora: ovviamente le librerie sono al limite del crollo, pensare di metterci un'altra creatura significa far esplodere il povero mobile che piange ed urla pietà ogni volta che mi vede arrivare armata di un'altro libro. Si rilassa solo se sono a mani vuote perchè vuol dire che pietosamente ne asporto uno per qualche rilettura, altrimenti son danni.
Quindi bisogna immaginare altri posti, sperando non si sovraccarichino in troppo tempo.
Proposte di lavoro:
1 - la piattaia in cucina. Piena di barattoli di erbe e di tisane e di tè, ovviamente, oltre che di piatti decorativi e cianfrusaglie memori di un tempo lontano in cui giocavo a far la brava mogliettina, che possono tranquillamente essere archiviati dentro la stessa, impilati amichevolmente e dimenticati. Così, il primo scaffale in alto è dedicato ai libri di cucina e di dietetica, in omaggio al luogo in cui sono stati archiviati. Il secondo diventa la dimora dei gialli e degli horror, tanto per far capire che cosa leggo ed aggiungo più spesso ai miei acquisti. Il terzo scaffale, quello che ospita anche i barattoli profughi degli scaffali superiori, acquisisce la compagnia di testi letterari più nobili, classici omerici e testi di studio per vari progetti di scrittura in corso, come manuali di scrittura creativa e testi di saggistica. Almeno li ho sempre sotto gli occhi, a perpetua memoria del lavoro da fare e fatto solo in parte.
2 - le scale del soppalco ed il soppalco medesimo. Sia benedetto il giorno che decidemmo, anni fa, di fare un soppalco di proporzioni ragguardevoli ed una comoda scala per salirci. Ora oltre ai gatti ed alla sottoscritta in transito per il mondo dei sogni, ospita anche un tot di fantasy che non volevo far diventare raminghi per casa...
3 - il tavolino davanti al divano, parcheggio momentaneo dei libri in lettura e dei nuovi arrivati, ospita in pianta stabile anche i testi di esoterismo e cabala, visto che sono ormai oggetto di perpetua consultazione.
4 - il bagno. Il luogo più a rischio, per amici di carta, che rischiano di finir lavati ogni volta che mi faccio una doccia, ha finito per ospitare in pianta più o meno stabile fumetti e libri in corso di lettura, che mi seguono raminghi mentre mi aggiro per casa meditando su cosa leggere.

Ora, vivo in un bilocale con due gatti, ed alcuni posti sono disgraziatamente destinati ai due pelosoni, che trattano i libri come fossero posatoi... e quando arrivo con una nuova bracciata di libri mi guardano perplessi. Ebbene, anche con queste nuove sistemazioni, sto arrivando di nuovo alla saturazione. Tra non molto, dovrò compiere la triste scelta: venderne un tot oppure buttar fuori casa il divano, arroccarmi su una poltroncina e mettere una nuova libreria al posto del transfugo a tre posti. Mi sa che non manca tanto... e voi, quanto a convivenza con i libri come siete messi? Non per farmi i fatti vostri, ma magari qualcuno sa indicarmi altri posti dove mettere i miei...

martedì 15 marzo 2011

... Ecchè ppallee !! ...

Un vestituccio di pelle sopra una gruccia d'ossa ! .... carina vero ? così mi sento in giornate come questa, e la "poesia d'un giorno di pioggia", vogliamo dirlo, è una solenne minchiàta !! Il fatto è che l'influenza metereologica m'investe completamente: non si tratta solo di uggia ùmorale in simpatia con l'uggia temporale, mi viene voglia d'ammazzar qualcuno, di spaccare, rompere ogni cosa, scatole comprese !! Se però qualcuno s'azzarda a romperle a me, passa un brutto quarto d'ora, e questo non è bello, rischio di far più male di quanto il sottil piacere di far del male mi consenta, oltre al fatto che somigliare ad un mastino, magro per giunta, non mi esalta granché .... Meteopatici anche voi ? Non mi pare d'aver mai letto qualcosa sull'argomento: esistono, ad esempio, chessò, saggi su "i figli della pioggia e i figli del sole" ??, o studi su chi abbia in sè elementi solari piuttosto che piovosi, o magari nevosi o grandinosi ??! Se così fosse, per indole e carattere, sarei classificato fra pioggia e grandine, eppure non c'è nessuno come me che detesti l'umido, il paciòcco, le scarpe infangate e gli àlluci bagnati, gli ombrelli gocciolanti sugli autobus ! A me il sole piace in tutte le sue forme, compresa quella mia personale che me lo fà figurare come un bonazzo nudo coi capelli d'oro, o come lo si vede a Torino, in certe giornate invernali limpide e gelate, di taglio sui muri come in un quadro di De Chirico ... bah, speriamo rifaccia presto capolino, più biondo e bono chemmai, anche se, devo ammettere, questo è proprio il tempo ideale per thè e biscotti; ma dato che piove stiamo tappàti in casa, e thè e biscotti da soli, sul tavolo di cucina senza pettegolezzi, è triiiisssteeeee !! :( ... ... ...

venerdì 11 marzo 2011

Il mio turno...

Provo a scrivere questo post combattendo contro una connessione balenga che mi sta ostacolando in tutti i modi, ma non frenerà la mia frenesia creativa! Oh poffarbacco!

Sto giusto, in argomento con il titolo del blog, sorbendomi un tè al gelsomino, a casa grazie allo sciopero dei bus che mi ha impedito di andare al lavoro, regalandomi un'insperata giornata di festa infrasettimanale... e penso ai miei colleghi al lavoro in guerra contro clienti in grado di far perdere la pazienza anche al biblico Giobbe. Un esempio su tutti, che ogni operatore di call center di servizio assistenza clienti sull'orbe terraqueo conosce. Ti chiama il cliente per aver informazioni, ed invece di farlo comodamente da casa con carta e penna sotto mano per prendere magari qualche appunto, visto che spesso gli devi fornire dati precisi, lo fa dall'auto, in coda sulla tangenziale mentre torna a casa e quando gli dici "le do il numero" o qualsiasi altra indicazione da scrivere ti senti rispondere "aspetti che accosto e cerco una penna..." e perdi minuti preziosi, con il team leader che ti batte sulla spalla a mò di condor perchè stai sprecando minuti preziosi in chiamata, quando ci sono MILLEMILA clienti in coda, per aspettare che la volpe dell'autoscontro trovi un benedetto mozzicone di matita ed uno straccio di foglietto per appuntarsi quello che gli hai detto. MA PERCHÈ??

E non è che una delle mille perle da demenza di call center che potrei raccontare, ma non voglio cominciare questo blog ammorbando i nostri lettori (ma ce ne sono, a parte me ed il mio consocio?) con le lamentele dell'operatore afflitto, anche se, preparatevi, essendo entrambi vittime di questo simpatico lavoruccio da tempi moderni, di post su questo argomento finiremo probabilmente con lo scriverne più di quanto non ci piaccia ammettere al momento.

Ebbene. Per oggi ritengo possa bastare. La prossima settimana provvederò affinchè il tema del mio post sia il più ludico possibile, e non sarà difficile, vista la mia usuale demenza...

Alla prossima!

martedì 8 marzo 2011

A mo' di presentazione

Ci sono !! il mio primo post ! (sto sudando dall'emozione) ... sbircio con una punta d'invidia il profilo della mia coautrice: lei praticamente ci abita nei posts ! me, che son verginello, mi toccherà affilare le penne, anzi 'la penna', virtuale ...
Ma la cosa m'incuriosisce e mi stimola: se scarsa è la dimestichezza col virtuale, molta è quella con tranci di torta e zollette di zucchero (ahi ! controllare la glicemìa ...) e "Parole in sala da thè" mi schiude panorami su un ambrato vittoriano, tanto che arriverei quasi a figurarmi, e figurarvi, come novelli Peter Conigli che al seguito di papere e anatrelle, guardino la realtà filtrata attraverso ... un colino ! Un'altra tazza milord ? Of course, is delicious !! Milk or lemon? Smooth for me, thanks! Please sir, una zolletta o due ?
Oddio, farmi prendere proprio subito per un mentecatto non mi par la maniera migliore d'iniziare; facciamo i seri ? ok : rapporti tra thè e letteratura ... e che paaalle! mi viene in mente solo la madeleine di Proust ... considerato il numero di pagine che frusciano attorno all'odore e al sapore di 'sta povera madeleine, direi che ce n'è d'avanzo !
Trauma: assistito ieri sera ad una 'lezione di lettura ad alta voce', in vista d'un possibile impegno come volontario negli ospedali; con una sessantina di altri sfigati, pigiati come sardine tra gli ori di Palazzo Graneri, coi caloriferi a palla e con la speranza d'aver qualche dritta del tipo: 'tenete alta la voce!', 'spalle dritte!', 'articolate - bene - le - parole!', 'mantenete il contatto con l'interlocutore!', siamo stati costretti ad assistere per oltre un'ora alle performanes d'una specie di Rasputin in casacca di lana (che non esiterei a definire 'uomo-pippa') in piena crisi d'egocentrismo, che dopo aver pubblicizzato certa sua capanna indiana di metri sei d'altezza per sei di diametro, e certa sua pubblicazione a base d'aforismi e, manco a dirlo, di 'haiku', pretendeva di portarci a imitare i suoi cachìnni con risultati comici per non dire penosi, tanto che alla fine la 'volontà di volontariato' è andata a farsi benedire ... Uscito di là con la ferma intenzione d'ammazzar qualcuno, valutati per le scale i pro e i contro di tale decisione, mando un pensiero affettuoso al signore incrociato fuori dal portone, che non saprà mai, tatìno, d'esser stato per alcuni secondi in pericolo di vita ... Come che sia, il problema si pone, ed io me lo pongo: lettura ? narrazione ? interpretazione ?? ai post(eri) l'ardua sentenza, alla prossima ...